Una delle convinzioni più diffuse ed ingannevoli è che per risolvere problemi complicati e che persistono da tanto tempo siano necessari percorsi terapeutici altrettanto lunghi e faticosi. Questa convinzione dà per scontato che cambiare non solo sia faticosissimo ma quasi impossibile, non considerando il fatto che se dei problemi sono complicati e persistenti, ciò non significa che la soluzione debba essere altrettanto complicata ed estesa nel tempo.
Il processo psicoterapeutico è un percorso altamente personalizzato e, pertanto, costruito dallo psicoterapeuta insieme al cliente. L’approccio psicoterapeutico utilizzato dal Dr.Gerry Grassi deve la sua efficacia all’utilizzo di una metodologia operativa che riprende i contributi più recenti della:
Secondo questi modelli di intervento, è prevista la possibilità di un accertamento diagnostico e di un intervento, di poche sedute, focalizzato sulle esigenze specifiche della persona. Ognuno di questi approcci alla psicoterapia, che fa da cornice alla strutturazione del un progetto terapeutico cucito sulla persona, permette di ottenere cambiamenti significativi nei sintomi, nelle relazioni e sulla personalità, permettendo una progressiva maturazione emotiva attraverso il rapporto umano e l’attenzione ai significati personali delle esperienze.
L’intervento terapeutico focalizza la sua attenzione sulla descrizione del problema portata dal cliente anziché sulla ricerca delle cause “profonde” della sua sofferenza. Sebbene possa sembrare semplicistico, vi è la convinzione che sia meglio definire i problemi come comportamenti causanti sofferenza a chi se ne lamenta e ricerca un cambiamento. Le manifestazioni possono essere diverse da persona a persona e i comportamenti lamentati possono dipendere da diversi fattori; ciò che una persona considera problematico, un’altra può considerarlo normale. Dunque se non c’è lamentela, non c’è problema. Questo si discosta dal punto di vista tradizionale, secondo il quale il comportamento problematico è il riflesso di una condizione anormale, malattia o disordine, alla quale vengono date etichette diagnostiche. Certamente alcuni comportamenti possono essere, o essere stati, catastrofici ma rimangono comunque comportamenti.
Nella visione tradizionale il terapeuta raccoglie informazioni con l’obiettivo di arrivare ad una diagnosi, in quanto la considera necessaria per sapere come intervenire; tratterà poi la diagnosi. Viene invece fatta una dettagliata valutazione del comportamento problematico e poi viene trattato il comportamento stesso.
NON VENGONO PRESCRITTI FARMACI
L’efficacia della psicoterapia breve è stata ampiamente supportata da numerose prove sperimentali e cliniche, come descritto da gran parte della letteratura psicologica contemporanea. In questo tipo di psicoterapia breve non si va alla ricerca di oscure, complicate e profonde cause, presunte o ipotetiche, del problema ma ci si focalizza sul “come” ogni persona, nel qui e ora (ossia nella situazione attuale), senza rendersene conto “costruisce” la trappola nella quale entra e non riesce più ad uscirne da solo.
L’obiettivo dello psicologo e psicoterapeuta diventa quello di stimolare nella persona un processo dove piccoli cambiamenti portino il sistema-persona a cambiamenti sempre più grandi ed evidenti. In altre parole l’obiettivo è il CAMBIAMENTO.
Per fare questo vengono anche assegnati alcuni ESERCIZI PRATICI (gli homeworks, ovvero i compiti a casa) con lo scopo di far apprendere alla persona nuovi modi per affrontare e risolvere rapidamente il problema. Puoi consulatare la pagina relativa alle DOMANDE oppure puoi SCRIVERCI direttamente per ulteriori chiarimenti.