Dislessia

La dislessia, detta anche legastenia, è una difficoltà di apprendimento della lettura che si manifesta con inversioni di lettere, scambio di lettere simmetriche (p invece di q) e troncamenti di simboli grafici. La dislessia è detta evolutiva quando è legata a fattori maturazionali, e specifica quando la sua presenza non altera le capacità generali di apprendimento, anche se inevitabilmente provoca una diminuzione di rendimento scolastico per le evidenti difficoltà di lettura a cui può accompagnarsi un ritardo linguistico, una certa goffaggine del comportamento derivante da disturbi emotivi conseguenti al deficit.

La dislessia è causata da differenze nelle aree del cervello che si occupano di linguaggio, che non sono ancora pienamente comprese. Diverse aree cerebrali interagiscono in modo complesso per coordinare la manipolazione delle parole necessaria per la lettura, la scrittura e l’ortografia. Per questo motivo le caratteristiche della dislessia in ogni persona dipenderanno da quali aree sono interessate e come. Ci possono essere problemi, per esempio, nel ricevere informazioni sensoriali attraverso la vista o l’udito, nel catturarle e strutturarle nel cervello, o nel recupero in un secondo momento, oppure ci possono essere problemi con la velocità di elaborazione delle informazioni. Scansioni cerebrali di immagini mostrano che quando le persone dislessiche tentano di elaborare le informazioni, il loro cervello funziona in modo diverso da quello delle persone non affette da dislessia.

Nulla di tutto ciò ha però a che fare con l’intelletto: le persone affette da dislessia mostrano un range normale di intelligenza. Fattori genetici o ereditati sono importanti per la dislessia ed anche altri membri della famiglia sono spesso colpiti.
Con opportuni interventi individuali, la dislessia può essere in gran parte recuperata.