PERCHE' E' IMPORTANTE "ANDARE OLTRE"

Perché è importante “andare oltre”

(E non tentare di sciogliere nodi ad ogni costo)

Siamo vicini alla Pasqua, che etimologicamente significa “passare oltre”. Il significato teologico della “morte e resurrezione” si manifesta più volte anche durante la nostra vita terrena nella metafora di morte e resurrezione del nostro Io più profondo.

La nostra esistenza è caratterizzata da condizioni che muoiono e che hanno bisogno di farlo, per permetterci il passaggio a una nuova esistenza.

La prima cosa che ti viene detta, davanti a una situazione che ti fa soffrire e per la quale non riesci a trovare una situazione è: rassegnati.

In realtà, la prima domanda che dovresti farti è: davvero è necessario trovare una soluzione?

I nodi che non riusciamo a sciogliere

Spesso ci concentriamo su quel groviglio inestricabile che ha formato un nodo nella nostra vita, senza riuscire ad “andare oltre”. Che non significa rassegnarsi ma semplicemente accettare che quel nodo fa parte della nostra vita e in alcuni casi non è possibile né suggeribile scioglierlo.

Spesso, se una cosa non funziona, non funzionerà. Insistere nel volere a tutti i costi risolverla o modificarla non è solamente inutile, ma anche dannoso.

Nel processo di soluzione di un problema è sempre importante che il cambiamento avvenga prima all’interno di noi stessi. Se siamo consapevoli e convinti del fatto che il nodo sia stato stretto da noi, allora abbiamo buone possibilità per poterlo sciogliere, lavorandoci.

Ma se il groviglio è stato creato anche solo per metà da qualcun altro nella nostra vita, e se questa o queste persone non hanno voglia o capacità per potere aiutarvi a scioglierlo, allora diventa controproducente per voi intestardirvi a volerlo fare anche per loro, perché probabilmente vorrà solo dire proseguire a stringerlo di più.

E allora cosa fare?

Accettare.

Andare oltre.

È questa la soluzione.

Le tentate soluzioni

Nelle mie sedute di Terapia Breve Strategica ascolto spesso storie legate a questo desiderio forte di potere cambiare le cose, come se questa fosse la sola soluzione per potere vivere bene con sé stessi.

Quando i miei pazienti apprendono, nel giro di pochi mesi, l’”arte dell’accettazione”, capiscono quanto il loro approccio precedente fosse sbagliato e riescono a vivere una vita più soddisfacente.

Quando tenti di trovare una soluzione ad un problema che ti affligge, non fai altro che pensare a questo. Il suo pensiero occupa gran parte della tua giornata e la tua vita trascorre nell’elaborare delle “tentate soluzioni”, che spesso falliscono tutte.

Ecco, quando il fallimento è reiterato, allora vuol dire che è ora di smettere e di cominciare ad “andare oltre”.

Un esercizio per distoglierti dal volere trovare una soluzione a tutti costi

La prima cosa da fare per attivare il processo di accettazione è non parlare più del problema. Ti sembrerà una cosa difficile da fare, ma è necessaria.

“Acqua in bocca”, quindi. È questo l’esercizio che ti suggerisco. Ogni volta che ti viene voglia di parlare con qualcuno o con te stesso del problema che non riesci a risolvere, fermati un attimo e dici a te stesso: “Acqua in bocca!”. Devia il tuo pensiero su altro, cambia argomento. Se lo fai consapevolmente e con l’intenzione di superarlo, non sarà un modo per evitarlo, ma per affrontarlo. Non parlarne ti darà modo di smettere di concentrarti su di esso per capire che puoi anche farne a meno e che la tua vita continua ugualmente, anzi, migliora senza il tormento del tentare a tutti i costi delle soluzioni.

“Io non risolvo i miei problemi. Correggo i miei pensieri. E i miei problemi si risolvono da soli”, diceva Louise Hay.

E correggendo il tuo modo di pensare, arriverai al punto di capire che dentro di te è maturata l’accettazione, e che sei pronto ad “andare oltre”, lasciando morire il tormento e vivendo la tua Pasqua.

E se non ci riesci da solo, contattami per una consulenza online e troveremo il modo di farlo insieme.

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