La seduzione, il gioco che ci fa sentire vivi
Potendo scegliere un super potere, qualcuno forse chiederebbe l’arte di sedurre, ovvero la capacità di affascinare e conquistare le persone che si incontrano.
Superpoteri a parte, vediamo come affrontare la seduzione per non farsi prendere dall’ansia di approccio e dalla paura di essere rifiutati.
Cosa è la seduzione?
Il termine deriva dal latino se-ducere e significa letteralmente “portare a sé”.
Darne una definizione è tutt’altro che semplice. Si tratta di un processo con cui una persona ne induce un’altra, deliberatamente o inconsapevolmente, a intraprendere una relazione di natura sentimentale o sessuale.
La seduzione è dunque la capacità di suscitare un interesse irresistibile: è fascino, corteggiamento, incanto.
Prima o poi nella vita capita a tutti di sedurre o di essere sedotti. Talvolta si presentano situazioni senza possibilità di successo, ma nonostante “i due di picche” dati e ricevuti, la seduzione resta un gioco attraente che si continua a subire o porre in essere.
Parlando di seduzione possono venire in mente molteplici scene di film, tra tutte quella in cui Sharon Stone accavalla le gambe senza indossare gli slip, suscitando pensieri proibiti in Michael Douglas, che in Basic Instinct è il detective Nick Curran.
E’ davvero impossibile che una situazione, anche vagamente simile a questa, si presenti nella vita reale?
In realtà, ogni giorno, anche senza rendersene conto, si pongono in essere atteggiamenti meno eclatanti ma ricchi di portata seducente tramite il linguaggio del corpo: i movimenti delle mani, delle gambe, del capo ma anche il tono della voce, l’intensità dello sguardo veicolano un’infinità di informazioni che accompagnano o sostituiscono quanto diciamo con la parole. Una fissazione intensa agli occhi dell’altro può essere di gran lunga più informativa di molte parole.
E’ evidente come anche in maniera poco consapevole si possano mettere in atto comportamenti seducenti e accattivanti nell’interagire con le persone nei contesti più disparati, dal posto di lavoro al supermercato.
È possibile riconoscere atteggiamenti di seduzione anche nel modo con cui si ascolta l’altro: attenzione e concentrazione possono essere seduttivi tanto quanto volontarie divagazioni. Perfino il cibo che si cucina, il modo in cui lo si prepara e lo si presenta in tavola possono diventare raffinati strumenti per richiamare l’altro a sé.
È interessante riflettere anche sull’articolato mondo digitale per saper osservare gli atteggiamenti seducenti in quello che si scrive o che si posta. Le statistiche dimostrano che molti tentativi di approccio infatti sono ormai legati a conversazioni via chat e a dinamiche che si dispiegano sui social.
I canali che ciascuno può scegliere per sedurre sono quindi diversi e ognuno può usarli simultaneamente o meno in una molteplicità di contesti. E’ possibile però provare uno stato d’ansia, più o meno marcata, che comporta l’insuccesso o che, pur non impedendo di raggiungere l’obiettivo, richiede un surplus di energia.
Quali sono le strategie per superare l’ansia legata all’insuccesso?
Per sedurre è necessario innanzitutto coltivare l’empatia, esercitandosi a mettersi nei panni del sedotto.
Cercare la naturalezza, mantenendo la consapevolezza di quello che si è e di quello che si può dare agli altri, senza voler per forza entrare in atteggiamenti che non rispecchiano ciò che si è e con i quali si rischia di diventare un po’ goffi.
E’ utile non concentrarsi su quelli che si pensa siano i propri difetti ed essere invece pronti a sorridere di eventuali situazioni di imbarazzo. Accettare se stessi, il proprio corpo, i propri difetti aiuterà a trasmettere all’altro energia piuttosto che ansie.
Evitare di controllare ogni dettaglio, non pianificare troppo la situazione: la seduzione ha anche una componente di creatività e si sarà più in grado di sedurre il partner quanto più si metterà da parte la razionalità.
La seduzione diventerà dunque un gioco vivo, ricco di complicità per scoprire che il vero segreto dell’attrazione fisica è andare oltre l’aspetto fisico: sembrerebbe che il vero fascino stia tutto nel cervello.
Come dimostra un gruppo di ricercatori dell’Università di Lubecca, in Germania, il cui studio è stato pubblicato qualche mese fa sulla rivista “PNAS”, la più bella forma di attrazione che si possa sperimentare è entrare in sintonia con il mondo emotivo dell’altro.
Allora anche per la seduzione e l’attrazione vale quanto detto da Antoine de Saint-Exupéry nel celebre libro Il Piccolo Principe: “L’essenziale è invisibile agli occhi”.
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