AFFRONTARE L’IMBARAZZO
“Sarei sprofondato per l’imbarazzo!”
Chi di noi non è mai arrossito o non ha mai provato il desiderio di nascondersi sotto terra almeno una volta nella vita? Ma perché? E cosa fare?
Cos’è l’imbarazzo?
E’ uno stato spiacevole d’impaccio o di disagio, più o meno intenso, e generalmente di breve durata. Può essere simile alla vergogna, ma non coincide con essa. Infatti, se il senso di vergogna può essere provocato da motivazioni che nessun altro conosce, l’imbarazzo è sempre pubblico e si sperimenta esclusivamente in presenza degli altri.
Cosa ci succede quando siamo imbarazzati?
Le manifestazioni comportamentali che lo caratterizzano sono:
* l’irrequietezza motoria
* le alterazioni della voce
* il distogliere lo sguardo dall’interlocutore
* il toccarsi ripetutamente i capelli o giocherellare con piccoli oggetti.
A livello psico-fisiologico:
* si arrossa il viso
* il battito del cuore rallenta (anche se spesso si pensa che aumenti)
* la temperatura corporea si innalza
* i vasi sanguigni si dilatano
* aumenta la tensione muscolare
* la respirazione si fa irregolare
* si suda di più.
Queste manifestazioni, purtroppo, oltre a segnalare agli altri lo stato emotivo in cui ci troviamo, agiscono in noi, in maniera circolare, come ulteriore causa d’imbarazzo.
Quando ci imbarazziamo?
Non esiste una risposta univoca a questa domanda perché molto dipende dai valori personali e dalle regole sociali, ma anche dall’immagine che abbiamo di noi stessi e che desideriamo preservare davanti agli altri. Possiamo però individuare diversi tipi di imbarazzo a seconda della situazione:
* imbarazzo “da passo falso”, come quando cadiamo per strada o rovesciamo il caffè al bar;
* imbarazzo “da centro dell’attenzione”, se dobbiamo parlare davanti ad altri;
* imbarazzo da “difficoltà della situazione”, ad esempio un colloquio di lavoro.
In fondo l’imbarazzo rivela ciò che per noi conta, il valore che attribuiamo agli altri e alle cose. Imbarazzarsi di fronte a qualcuno significa riconoscergli che per noi è importante, in un certo senso è come rendere omaggio al nostro interlocutore e quindi qualche volta può anche attribuire un fascino sottile. A me capitò, ad esempio, quando ero all’università di notare una ragazza proprio perché era arrossita mentre mi parlava.
Qualche volta però l’imbarazzo può paralizzare e intrappolare in un circolo vizioso. Pensiamo a quando evitiamo di salutare il nostro vicino fingendo di non vederlo, oppure quando non offriamo ad una donna incinta il posto a sedere in metro per la paura di attirare l’attenzione su di noi.
Che fare quando si è in imbarazzo?
Le strategie alle quali possiamo ricorrere sono diverse e spetta a noi selezionare quella che riteniamo più congeniale a noi stessi e alla situazione nella quale ci troviamo.
Se abbiamo fatto una piccola gaffe, ad esempio, possiamo farla subito notare magari ridendoci su!
Se però abbiamo fatto una gaffe più importante, e che magari ci ha portato ad essere scortesi con qualcuno, scusiamoci rapidamente e poi cerchiamo di cambiare discorso senza arrovellarci in inutili tentativi di riparazione che finiscono col rendere ancora più scomoda la nostra posizione.
Se siamo imbarazzati senza aver fatto nulla, magari solo per timore di essere inadeguati, brutti o di balbettare, o semplicemente perché non sappiamo cosa dire, possiamo provare a riferire come ci sentiamo e a condividere con gli altri le nostre sensazioni di inadeguatezza.
Per superare l’imbarazzo e l’inibizione possiamo soprattutto agire e fare gaffe volontarie, cioè possiamo mettere in atto in maniera deliberata alcuni di quei comportamenti che eviteremmo categoricamente proprio per non ritrovarci imbarazzati.
Nel mio libro Autostima fai da te, le descrivo come improprietà situazionali e sono un utilissimo esercizio soprattutto per chi teme il giudizio altrui, per chi si sente frenato nelle relazioni sociali o vive spesso un senso di inadeguatezza.
Se infine l’imbarazzo ha effetti distruttivi che vi impediscono di vivere la vita che vorreste, il consiglio che vorrei darvi è di provare ad iscrivervi ad un corso di teatro perché come disse Vittorio Gassman “ il teatro è una zona franca della vita, lì si è immortali.”
Acquista il mio libro https://amzn.to/2GqoWyz
ascolta il mio Audiolibro https://amzn.to/2HvMhho
Seguimi sul mio canale Youtube https://www.youtube.com/user/EffettoRosenthal