Il Christmas Blues
Letteralmente “Natale triste” è un fenomeno molto comune. Capita anche a te? Vediamo insieme cos’è e come affrontarla.
Non stiamo parlando della celebre canzone natalizia statunitense, scritta nel 1948 da Billy Hayes e da Jay Johnson e neppure della versione del 1957 rock &roll di Elvis Presley.
Parliamo di uno stato psicologico di forte disagio che colpisce alcuni solo durante il periodo di Natale. Possono essere diversi i motivi che portano ad un calo dell’umore durante questo periodo di festa.
Si può provare una forte insofferenza per la commercializzazione del Natale, detestare tanto il dover fare regali e sentirsi inadeguati nella scelta più adatta al destinatario. Si può soffrire anche per la pressione verso gli acquisti, temendo di correre il rischio di spendere troppi soldi per i regali.
Si può provare il Christmas Blues anche per l’attenzione che ricade sulle relazioni familiari ideali, che magari si desiderano ma non si possiedono, come un compagno o un figlio.
In generale, si soffre quando ci si trova a rimuginare sull’inadeguatezza della propria vita, per la mancanza di una persona che non c’è più o per la mancanza del lavoro.
Inoltre, non tutti amano trascorrere più tempo con i propri familiari e il Natale potrebbe trasformarsi in un obbligo ad intrattenersi con parenti, amici e conoscenti che eviteremmo se non fosse per la tipica riunione natalizia.
L’aspetto tranquillizzante è che tutto questo non è né patologico né preoccupante: è una situazione di malessere destinata ad essere portata via dalla Befana!
Cosa fare per affrontarlo?
Se decisamente non sei tra le persone che fanno il conto alla rovescia per i giorni che mancano al Natale, se non salti di gioia all’idea di andare a fare shopping per parenti e amici, o se non sei tra quelli che già sognano di preparare la tavola con la tovaglia più elegante, fermati un attimo.
Le strategie per affrontare il Christmas Blues sono svariate e te ne suggerisco alcune.
Evitare di fingere sentimenti forzati di gioia e di benessere, concedendosi di mostrare meno allegria di quanto se ne provi realmente è un utile modo per alleviare la tristezza.
Focalizzare l’attenzione sui viaggi che si vorrebbero fare e programmare la prossima uscita è un ulteriore strumento per affrontare il Christmas Blues Io, per esempio, l’anno scorso ho pianificato e realizzato un meraviglioso viaggio in Thailandia.
Inoltre, è utile ridurre le proprie aspettative sulle festività, su quanto debbano essere perfette e da manuale: non farsi condizionare troppo dai modelli ideali proposti dai social, dai film e dalle riviste.
Fissare un budget in anticipo per le spese dei regali e optare per un pensierino simbolico o qualcosa fatto con le proprie mani; contribuire alla ricerca o a progetti di utilità sociale.
Se si temono le domande dei parenti, prepararsi risposte ironiche.
Se si prevede un “Quando ti sposi?” oppure “Quando avrai un figlio?” Ci si può preparare risposte che mettano al riparo dall’incertezza e dall’imbarazzo del momento: “sarai la prima a saperlo” o “prima della prossima vita!”. In tal modo si potrà comunicare senza scortesia che non si ha alcun desiderio di intavolare il discorso.
Se ci si annoia al pranzo o alla cena che altri hanno preparato, si può proporre qualcosa di divertente anche solo un gioco. Per esempio, il gioco che io chiamo “ti ricordi” dove ciascuno cerca di ricordare cosa ha fatto il Natale precedente o due, tre, quattro… Natale prima.
Se ci manca troppo qualcuno che amiamo perché non c’è più è bene provare ad immaginarlo seduto ad una meravigliosa tavola imbandita e giocare con la mente a trovare moltissimi particolari su come è vestito o su cosa mangia.
Oppure perché non concentrarsi su una nuova ricetta? Provare un super piatto da cucinare, solo a patto di non farsi prendere dallo stress della sua riuscita. Così le energie saranno incanalate verso un obiettivo che assicura il successo e renderà piacevoli i momenti conviviali che verranno.
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