“A tutti gli effetti abbiamo due menti: una che pensa, l’altra che sente”. Questa frase è contenuta in un’opera, diventata famosissima, scritto da uno dei colleghi che ho anche nominato nel mio libro “Autostima fai da te”: lo psicologo statunitense Daniel Goleman. Ne hai mai sentito parlare? È lui l’autore di “Intelligenza emotiva”, in cui viene spiegata cos’è questa “Emotional Intelligence” e come può aiutare ciascuno di noi a raggiungere il successo, sia in ambito lavorativo che privato.
Cos’è l’intelligenza emotiva
Intelligenza cognitiva ed emotiva: due intelligenze separate, non opposte, di cui tutti siamo dotati. Abbiamo un lato intellettuale e un altro emozionale che operano insieme, ma in maniera diversa. E da questa interazione scaturiscono diverse conseguenze. Ecco perché, ad esempio, un elevato QI, nelle donne come negli uomini, non mette al riparo dagli insuccessi nella sfera privata o in quella professionale.
A influire su ambiti decisivi della nostra vita è molto spesso l’intelligenza emotiva, che, per fortuna, si può sviluppare, migliorare e quindi utilizzare al meglio per arrivare (anche) alla felicità. Secondo Goleman è una capacità fondamentale, che permette di “riconoscere i nostri sentimenti e quelli altrui, di motivare noi stessi e gestire positivamente le nostre emozioni, sia interiormente che nelle relazioni sociali”.
L’intelligenza emotiva viene presentata come un insieme di specifiche capacità, elaborate e definite da Peter Salovey, che Goleman ha poi ripreso: auto-coscienza, controllo delle emozioni, motivazione di se stessi, riconoscimento delle emozioni altrui e gestione delle relazioni.
Salovey e altri psicologi avevano a loro volta ampliato un concetto espresso in precedenza da Howard Gardner, che aveva teorizzato le intelligenze multiple, riscrivendolo in modo da collegarlo a ciò che serve per ottenere successo nella vita. Egli ha dato quindi, anche una nuova valenza al QI che, per quanto elevato, interviene solo in parte in questo processo.
Auto-consapevolezza o padronanza di sé
L’auto-consapevolezza è la capacità di riconoscere un sentimento, nel momento stesso in cui si presenta. Significa anche comprendere i nostri stati interiori: questa, come viene evidenziato nel libro, è la chiave dell’intelligenza emotiva. Le persone che riescono a capire i propri sentimenti, raggiungono un obiettivo molto prezioso: saper gestire meglio la propria vita.
Controllo delle emozioni
Questa abilità di controllare i sentimenti è strettamente legata all’auto-consapevolezza. Le persone che riescono ad attuare questo controllo emotivo si riprendono più facilmente dai problemi o dai fallimenti a cui tutti possiamo andare incontro; al contrario, chi non è incline o risulta privo di questa capacità, si ritroverà sempre a dover fare i conti con sentimenti contrastanti.
Essere consapevoli delle nostre emozioni permette di raggiungere i nostri obiettivi, perché ci fa essere efficienti e produttivi indipendentemente dal campo di applicazione.
Motivazione di sé
Per essere artefici del proprio cambiamento è fondamentale la motivazione, vale a dire la capacità di sollecitare e guidare se stessi con impegno al raggiungimento degli obiettivi stabiliti.
Riconoscimento delle emozioni altrui
L’empatia è un elemento fondamentale per costruire delle relazioni con gli altri: è la capacità di cogliere quei segnali che indicano le emozioni e le esigenze altrui, ma a un livello più profondo.
Gestione delle relazioni
Chi riesce a riconoscere le emozioni degli altri ha un’abilità che gli consente di costruire delle relazioni efficaci.
Tutti noi abbiamo diverse capacità in queste cinque aree menzionate, determinando quindi un successo in un campo piuttosto che in un altro. Ma la buona notizia- sottolinea Goleman – è che su queste abilità si può intervenire, per migliorarle.
Come essere felici
Il segreto per la felicità è ottenere il massimo da noi stessi proprio attraverso l’intelligenza emotiva. Ma come riuscirci?
Poniti una domanda: se fossi in grado di gestire tutte le tue emozioni – come la tristezza, la collera, oppure la disperazione – cosa cambierebbe nella tua intera esistenza? Prendere coscienza di cosa provi ti dà l’opportunità di veicolare quell’emozione e di liberartene se necessario, senza subirla. Puoi capire come influisce su di te, quali reazioni ti provoca e quindi imparare ad agire di conseguenza. In questo modo puoi anche comprendere dove migliorare, quali sono i tuoi punti deboli o quelli di forza, per lavorarci su.
Delle domande da porti potrebbero essere: “Perché mi sento triste in questo momento? In che modo questo stato d’animo influisce su di me?” Non giudicare le tue emozioni, perché sono comunque legittime, anche quelle negative: l’importante è imparare a collegarle a tutto quello che ti capita, per esercitare il controllo. Chi è consapevole di sé infatti, sottolinea Goleman, “sa dove sta andando e perché.”
Controllare le tue emozioni ti offre un enorme vantaggio: puoi affrontare quelle negative e incanalarle affinché possano trasformarsi in qualcosa di assolutamente positivo. Perché se è vero che non puoi scegliere quali provare, puoi però intervenire sul tuo comportamento e sulle tue azioni.
L’importanza di entrare nel… flusso
Per agire sulla motivazione, è necessario allenare la capacità di entrare in ciò che Goleman definisce “flusso”, attraverso la concentrazione: riuscirci infatti è l’espressione più alta dell’intelligenza emotiva. Ma in cosa consiste precisamente? Rappresenta quel momento in cui le emozioni vengono raccolte e incanalate, acquistando un’energia del tutto particolare. Si crea una fusione tra consapevolezza e azione: hai presente quando sei talmente concentrato, da sentirti eccezionalmente bene e completamente rapito da ciò che stai facendo? Ecco: in quel preciso istante stai realizzando qualcosa di eccellente, perché tutta la tua attenzione e concentrazione è su quel compito e lo stai eseguendo senza troppa fatica.
La motivazione a fare sempre meglio permette di entrare nel flusso: quando non c’è stimolo è probabile che tu finisca per annoiarti, mentre se devi eseguire un compito molto difficile, potresti iniziare a provare ansia.
Un altro tassello per raggiungere la felicità riguarda l’empatia: una volta che hai imparato a riconoscere e dare una direzione alle tue emozioni, sarai più facilmente in grado di connetterti con quelle degli altri. Sintonizzarsi con gli stati d’animo delle persone che ti circondano, adottare la loro prospettiva, ti consente di diventare un leader.
Le persone particolarmente empatiche, infatti, sono anche le più adatte a determinate professioni: non solo in ambito dirigenziale, ma anche nell’assistenza, nelle vendite e nell’insegnamento. Capire le emozioni altrui ti aiuta a fare passi avanti, a migliorare la tua intelligenza emotiva oltre che i rapporti sociali.
L’abilità sociale, ossia la capacità di avere delle relazioni intime soddisfacenti, di influenzare gli altri mettendoli a proprio agio, di costruire dei rapporti validi e di gestire i conflitti si acquisisce dopo aver sviluppato l’autocontrollo e l’empatia.
La realizzazione e la soddisfazione personale sono racchiusi in questo percorso: un viaggio che sicuramente può farti incontrare degli ostacoli, ma che alla fine custodisce un’enorme ricompensa.
Come sottolinea Goleman, “Puoi avere tutte le emozioni possibili, ma non devi lasciare che siano loro a manovrarti. […] Quando sfuggono al controllo, le emozioni possono rendere stupidi individui intelligenti.”