PIACEVOLE INTERDIPENDENZA
Non è sempre facile relazionarsi con gli altri, fermarsi, ascoltare, capire. Alle volte si preferisce correre meno rischi e ritirarsi nella propria solitudine. Esiste però la via di mezzo che ci porta alla felicità.
Quando due persone iniziano a fidarsi l’uno dell’altro si espongono anche al rischio di soffrire. Può capitare che sorgano incomprensioni e anche le relazioni più idilliache possono riservare cattive sorprese.
Nella maggior parte dei casi, si parte entusiasti all’inizio di un rapporto e poi, a poco poco, il fuoco dell’entusiasmo si affievolisce fino a lasciar posto alla delusione o comunque al desiderio di interrompere la relazione. Si giunge a cambiare completamente la percezione che si ha dell’altro.
Non nego che anche io alle volte, forse per qualche esperienza passata o forse per le tante esperienze che voi stessi mi raccontate, rallento l’entusiasmo tipico delle fasi iniziali di un rapporto, di qualunque natura esso sia. Rapporto di lavoro, di amicizia o d’amore … la paura di prendere qualche batosta compare dietro l’angolo.
Avvicinandosi all’altro c’è infatti l’eventualità di una delusione.
Fino a che si resta a distanza non c’è rischio di ferire né di essere feriti.
In alcuni casi la paura di rimanere delusi o le ferite che si riportano per precedenti esperienze inducono a preferire l’isolamento e la solitudine: rimanendo indipendenti e creando relazioni di amore o di amicizia superficiali si corrono meno rischi.
Non mettersi in gioco fino in fondo e costruire relazioni poco coinvolgenti evita di crearsi aspettative che potrebbero essere disilluse. Il rischio però è che in questo modo la vita che si conduce può, ad un certo punto, originare sentimenti di solitudine e tristezza per non riuscire a preservare la propria autenticità.
Può capitare, invece, all’opposto che in alcune relazioni ci si avvicini troppo, rischiando di soffocare l’identità dell’altro, o confondendo gli spazi personali.
Cosa fare allora?
Esattamente come nel dilemma del porcospino di Schopenhauer bisogna trovare la via di mezzo: non stare né troppo vicini, rischiando di ferirsi con gli aculei dell’altro, né troppo lontani privandosi della possibilità di scaldarsi a vicenda. La soluzione è trovare la giusta via di mezzo.
Creare legami equilibrati con le persone è decisamente complesso. Per farlo bisogna essere disposti a:
• fermarsi
• dedicare del tempo all’altro
• ascoltare
• mettersi nei panni dell’altro
• mettersi in discussione
• accettare compromessi per incontrare le esigenze dell’altro
• avere pazienza
• capire i desideri dell’altro
Soprattutto bisogna mettere in conto che ci si può anche fare male. Perché nessuno è esente dall’errore, in particolar modo nelle relazioni.
Non si può pensare però per questo di vivere senza relazioni perché l’indipendenza non è sinonimo di felicità!
Come dice il filosofo Zygmunt Bauman “alla fine l’indipendenza porta a una vita vuota, priva di senso e a una completa assoluta inimmaginabile noia”.
Quello a cui si deve aspirare è una piacevole interdipendenza!
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