Gli attacchi di panico sono episodi improvvisi e intensi di ansia, accompagnati da sintomi fisici e mentali che possono essere molto angoscianti e limitanti per chi li vive. Spesso, chi soffre di attacchi di panico teme di avere una malattia grave, di perdere il controllo o addirittura di morire.
In questo articolo, vedremo come riconoscere gli attacchi di panico, quali sono le cause e i fattori di rischio, come affrontarli e quali sono le cure naturali e le terapie disponibili.
Riconoscere gli attacchi di panico: sintomi mentali e fisici
Non bisogna confondere gli attacchi d’ansia con gli attacchi di panico, che hanno caratteristiche e manifestazioni diverse.
Mentre l’ansia è uno stato emotivo persistente di preoccupazione, tensione e paura irrazionale, l’attacco di panico è improvviso e limitato nel tempo. Spesso prima di un attacco di panico si avverte un’ansia anticipatoria; dopo, si tende ad evitare le situazioni associate all’attacco per paura che si ripeta.
I sintomi dell’attacco di panico possono variare da persona a persona, ma in linea di massima sono episodi improvvisi caratterizzati da un’intensa sensazione di paura, accompagnata da sintomi fisici e psicologici debilitanti.
In particolare, le palpitazioni, la sudorazione, i tremori e le difficoltà respiratorie sono molto comuni, così come il dolore toracico, la nausea e le vertigini. Inoltre, la persona può sperimentare una sensazione di derealizzazione e distacco dalla realtà oppure di depersonalizzazione ed estraneità da sé stessa. Spesso si ha anche paura di morire, impazzire o perdere il controllo durante l’attacco di panico
Gli attacchi di panico possono essere occasionali o frequenti, e possono portare a sviluppare il disturbo d’ansia generalizzato o la fobia sociale.
Chi viene colpito di più?
Gli attacchi di panico, un disturbo che può colpire chiunque senza distinzioni, si manifestano con una frequenza maggiore in un’età compresa tra i 20 e i 40 anni. Inoltre, le donne tendono a essere più predisposte rispetto agli uomini. Svariati fattori possono contribuire all’aumento del rischio di sviluppare attacchi di panico, ognuno con la sua unicità e complessità.
Il primo fattore da considerare è lo stress, sia nelle sue forme acute che croniche. Esso può essere innescato da una vasta gamma di circostanze, tra cui eventi traumatici, conflitti, problemi personali o questioni legate all’ambiente lavorativo.
Un altro elemento da tenere in considerazione è la predisposizione genetica o familiare. Se si hanno parenti che soffrono di attacchi di panico o di altri disturbi d’ansia, si potrebbe essere più inclini a sviluppare i medesimi problemi.
Inoltre, le caratteristiche della personalità possono giocare un ruolo significativo. Le persone che tendono al perfezionismo, che sono insicure, ipocondriache o particolarmente sensibili possono essere più suscettibili agli attacchi di panico.
Anche le cattive abitudini come fumare e bere alcol, l’abuso di sostanze come caffeina e farmaci, possono aumentare il rischio di attacchi di panico. Esse, infatti, alterano l’equilibrio del sistema nervoso, rendendolo più vulnerabile ai disturbi d’ansia.
Infine, alcune condizioni mediche, quali l’ipertiroidismo, l’ipoglicemia, l’asma, le malattie cardiache o le infezioni possono essere collegate all’insorgenza di attacchi di panico. Tali disturbi possono alterare il normale funzionamento del corpo e, in alcuni casi, innescare disturbo d’ansia e sensazione di paura.
Attacchi di panico notturni
Gli attacchi di panico possono manifestarsi anche durante il sonno, provocando risvegli improvvisi accompagnati da un intenso senso di terrore.
Il disturbo, noto come panico notturno, si caratterizza per sintomi simili a quelli diurni, ma potenziati dallo stato confusionale tipico del risveglio. Gli episodi di panico notturno possono essere innescati da incubi angoscianti, apnee ostruttive del sonno, alterazioni dei ritmi circadiani o da stimoli ambientali come rumori, luci o variazioni termiche.
Gli attacchi ripetuti compromettono la qualità e la durata del riposo notturno, portando nel tempo a sviluppare timore e ansia anticipatoria nel coricarsi o nel dormire da soli.
Come auto-controllarsi se si soffre di attacchi di panico: 3 strategie
Se si soffre di crisi di panico, è importante sapere come affrontarle e prevenirle. Ecco alcune strategie che possono aiutare a gestire gli attacchi di panico.
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Respirazione
Quando si ha un attacco di panico, la respirazione diventa rapida e superficiale, provocando iperventilazione e aumentando i sintomi fisici. Per calmare la respirazione, si può usare la tecnica del respiro diaframmatico, che consiste nel respirare profondamente con il diaframma, gonfiando l’addome e svuotandolo lentamente. Si può anche contare fino a quattro mentre si inspira e fino a sei mentre si espira, o usare un sacchetto di carta per respirare dentro e fuori, in modo da riequilibrare i livelli di ossigeno e anidride carbonica nel sangue.
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Mindfulness
La mindfulness è una forma di meditazione che insegna a focalizzare l’attenzione sul momento presente, senza giudicare o reagire ai pensieri e alle sensazioni che emergono. La mindfulness aiuta a osservare i sintomi dell’attacco di panico con distacco e accettazione, senza amplificarli o temerli.
La mindfulness si può praticare in qualsiasi momento, concentrandosi sul respiro, sul corpo, su un oggetto o su un’attività, e portando gentilmente l’attenzione al qui e ora ogni volta che la mente si distrae.
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Ristrutturazione cognitiva
Per contrastare i pensieri negativi e catastrofici che alimentano il panico, si può usare la ristrutturazione cognitiva, che consiste nel mettere in discussione la validità e la verosimiglianza dei propri pensieri, e sostituirli con pensieri più razionali e realistici.
Si può, ad esempio, chiedersi:
- Quali sono le prove che supportano il mio pensiero?
- Quali sono le alternative possibili?
- Qual è la probabilità che accada il peggio?
- Cosa posso fare per affrontare la situazione?
- Come mi sono comportato in passato in situazioni simili?
Cure naturali e terapie
Oltre alle strategie di auto-aiuto, esistono anche delle cure naturali e delle terapie che possono aiutare a gestire gli attacchi di panico e a prevenirne la ricorrenza.
L’aromaterapia, ad esempio, sfrutta gli oli essenziali rilassanti come lavanda e bergamotto; l’erboristeria utilizza piante calmanti come valeriana e passiflora. In ambito omeopatico, rimedi naturali come arsenicum e gelsemium stimolano l’autoguarigione.
La psicoterapia, dal suo canto, offre supporto emotivo e cognitivo, aiutando a comprendere le cause del panico e a sviluppare nuove strategie. In particolare, la terapia breve strategica propone la tecnica della “Peggiore Fantasia”: consiste nel provocare volontariamente per 15 giorni gli attacchi di panico, stando comodi e rilassati. Lo scopo è creare un “paradosso terapeutico” dove, nonostante i tentativi, l’attacco non arriva. Dopo 2 settimane gli episodi dovrebbero ridursi fino a scomparire.
L’ipnosi, dal suo canto, induce uno stato di trance per suggerire cambiamenti positivi a livello inconscio.
Infine, i farmaci agiscono su ansia e sintomi, ma naturalmente vanno assunti sotto prescrizione medica. Sfruttando le risorse naturali e le competenze specialistiche, è possibile affrontare e superare gli attacchi di panico.
Contattami se vuoi un aiuto professionale nel risolvere il problema degli attacchi di panico. Sono Gerry Grassi, psicologo e psicoterapeuta, specialista in Psicoterapia Breve Strategica e Ipnosi Ericksoniana. Sul mio sito puoi trovare maggiori informazioni sui miei servizi e sulle mie competenze.