L’ironia nella psicoterapia
Qual è la differenza fra uno psichiatra e un pazzo? Il diploma.
Freud, che qualcosa di giusto c’ha visto, diceva che l’ironia era uno dei meccanismi di difesa usati dalle persone. Spesso visto come una forma di umorismo, talvolta un po’ cinica, in realtà è stata rivalutata da recenti ricerche quale elemento facilitatore nella costruzione della relazione terapeutica e delle relazioni in generale. Ovvero anche lo psicologo può essere ironico. L’ironia può essere utile sia per favorire la creazione della relazione, mettendo il paziente a proprio agio, sia per ridurre lo stress legato all’impatto emotivo della problematica riportata dal paziente. La risata fa sentire bene. E il sentirti bene che tu ottieni quando ridi permane con te anche quando la risata è passata. L’umorismo ti aiuta ad esser positivo, una visione ottimista nelle situazioni difficili, nelle delusioni e le perdite. Secondo me conoscete anche voi la ‘’terapia della risata’’, una teoria che sostiene sia possibile ridere senza aver mai sperimentato degli eventi divertenti. Albert Ellis, aveva visto nell’umorismo grandi potenzialità per la clinica utilizzando l’ironia e il paradosso come pensiero critico per disputare e mettere in discussione le idee irrazionali con lo scopo di trasformare emozioni e sentimenti negativi.
Porta l’ umorismo nelle conversazioni. Chiedi alle persone “Qual è la cosa più divertente che ti è successa oggi? Questa settimana? Nella tua vita?”. Una caratteristica essenziale che ci aiuta a ridere è il non prendersi troppo sul serio. L’umorismo ti porta in un luogo più elevato in cui è possibile vedere il mondo da una prospettiva in modo più rilassato, positivo, creativo, gioioso ed equilibrato. E in fondo ci vuole sempre un po’ di autoironia anche da parte dello psicologo. Per dirla con Benigni: “Chissà, forse se Freud invece di leggere Sofocle avesse letto Pinocchio, avrebbe inventato il complesso di Geppetto”.