I disturbi alimentari sono condizioni psicologiche che influenzano il rapporto con il cibo e il proprio corpo. Chi soffre di questi disturbi ha una percezione distorta della propria immagine corporea e si sottopone a comportamenti estremi per controllare il peso o la forma fisica. I disturbi alimentari possono avere gravi conseguenze sulla salute fisica e mentale, compromettendo la qualità della vita e le relazioni sociali.
Anoressia, bulimia e binge eating disorder sono disturbi alimentari complessi che affliggono profondamente la psiche di chi ne soffre. Questi disturbi riflettono una profonda sofferenza interiore e possono essere visti come delle ferite dell’anima. Tuttavia, con il supporto adeguato, empatia e comprensione, c’è speranza di guarigione.
Cosa sono i disturbi alimentari (DCA)
I disturbi alimentari (DCA) sono classificati come disturbi mentali nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), che è il principale riferimento per la diagnosi psichiatrica. I DCA si caratterizzano per una preoccupazione eccessiva e ossessiva per il cibo, il peso e l’aspetto fisico, che porta a comportamenti disfunzionali e dannosi. I disturbi alimentari sono frequentemente legati ad una distorta percezione di sé e del proprio corpo. La persona finisce per associare il proprio valore al peso, non accettando l’immagine riflessa dallo specchio.
Spesso alla base vi sono una scarsa autostima, un eccessivo perfezionismo o situazioni personali e familiari complesse, che alimentano insicurezza e malessere interiore. Il cibo diventa così un pensiero fisso e ossessivo, attraverso cui la persona cerca disperatamente di gestire e controllare emozioni dolorose. Guarire significa ritrovare un sano rapporto con il proprio corpo e una nuova consapevolezza di sé, imparando ad accettarsi per quello che si è.
I DCA possono essere influenzati da fattori biologici, psicologici, sociali e ambientali, e richiedono un intervento multidisciplinare per essere trattati efficacemente.
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Quali sono i più comuni disturbi del comportamento alimentare?
I DCA sono patologie complesse che si manifestano in modi diversi. I più noti e diffusi sono tre: anoressia nervosa, bulimia nervosa e binge eating disorder. Analizziamoli singolarmente:
Anoressia nervosa
L’anoressia nervosa è un disturbo alimentare che si manifesta con una restrizione calorica severa, un’immagine corporea distorta e una paura intensa di ingrassare. Chi soffre di anoressia nervosa si sente grasso anche quando è magrissimo. Questo disturbo colpisce soprattutto le ragazze in adolescenza.
L’anoressia nervosa può causare gravi problemi di salute, come malnutrizione, osteoporosi, amenorrea, ipotermia, aritmie cardiache e morte.
Bulimia nervosa
La bulimia nervosa è un disturbo del comportamento alimentare contraddistinto da episodi di abbuffate compulsive, ossia ingestioni incontrollate di cibo, spesso in brevi periodi di tempo. Queste fasi di ingestione alimentare incontrollata sono seguite da comportamenti compensatori inadeguati, mirati a prevenire un possibile incremento di peso derivante dalle abbuffate. Un esempio di queste condotte sono le seguenti:
- induzione volontaria del vomito;
- uso eccessivo di lassativi, diuretici o altri medicinali;
- pratiche di digiuno;
- esercizio fisico eccessivo.
Anche in questo caso l’autostima è influenzata in modo abnorme dalle forme del corpo. A differenza dell’anoressia però, chi soffre di bulimia nervosa ha solitamente un peso nella norma o lievemente superiore al normale. Questo disturbo, che per altro provoca senso di colpa, colpisce soprattutto ragazze e giovani donne.
Binge eating disorder
Il Binge Eating Disorder (BED) è un disturbo caratterizzato da frequenti episodi di abbuffate incontrollate, durante le quali la persona assume una quantità di cibo nettamente superiore al normale in un lasso di tempo ridotto. In queste occasioni si ha una sensazione di perdita del controllo alimentare. Ciò che differenzia il BED da disturbi come la bulimia è la mancanza di comportamenti di compensazione successivi all’abbuffata, come condotte di eliminazione tramite vomito indotto o uso di lassativi, o attività fisica eccessiva, tese ad evitare l’aumento di peso. La persona con BED non mette in atto queste azioni, pur vivendo forti sensi di colpa e disagio dopo gli episodi di abbuffata.
Le persone affette da BED, tuttavia, vivono spesso con sentimenti intensi di disgusto, vergogna e depressione in seguito a questi episodi di abbuffata. Tali emozioni negative possono alimentare un ciclo vizioso di abbuffate e disagio emotivo, contribuendo ulteriormente alla gravità del disturbo.
Inoltre, il BED è spesso associato a gravi conseguenze per la salute fisica. Chi soffre di questo disturbo può avere problemi di peso, come sovrappeso o obesità, che a loro volta possono portare a condizioni mediche gravi e potenzialmente pericolose per la vita, come il diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari come infarto e ictus, e l’ipertensione, una delle principali cause di malattie coronariche e renali.
Cause principali dei DCA
Non esiste una causa unica dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), ma è piuttosto una combinazione di fattori che possono predisporre o scatenare questi disturbi. Tra i vari elementi che concorrono, i fattori genetici sono di notevole rilievo: alcune persone possono presentare una maggiore vulnerabilità biologica a sviluppare DCA dovuta a alterazioni ormonali, neurotrasmettitori o variazioni genetiche.
Parallelamente, i fattori psicologici svolgono un ruolo significativo. Caratteristiche come la bassa autostima, il perfezionismo, la difficoltà a gestire le emozioni, il bisogno di controllo o la paura del rifiuto possono, infatti, favorire l’insorgenza dei DCA.
Inoltre, non si può sottacere l’importanza dei fattori sociali. L’influenza della famiglia, dei pari e dei media può contribuire a creare aspettative irrealistiche riguardo all’immagine corporea o ai canoni di bellezza. Eventi stressanti o traumatici, per di più, possono innescare o aggravare i DCA.
D’altra parte, eventi stressanti come un lutto, problemi familiari o scolastici possono innescare o peggiorare un disturbo alimentare in persone predisposte.
Infine, l’ambiente in cui si vive può essere un fattore di rischio per i DCA. Ad esempio, la pressione sociale per apparire magri o attraenti, la disponibilità di cibo ipercalorico o la mancanza di attività fisica possono incrementare il rischio di sviluppare tali disturbi. In sintesi, la genesi dei DCA è un processo complesso e multifattoriale, che coinvolge aspetti genetici, psicologici, sociali e ambientali.
Come uscire dai disturbi alimentari
I DCA sono disturbi seri e complessi, che richiedono un trattamento adeguato e personalizzato. Il trattamento dei DCA ha come obiettivi principali:
- ripristinare il peso salutare e il bilancio nutrizionale;
- correggere le distorsioni cognitive e le credenze irrazionali sul cibo e sul corpo;
- migliorare l’autostima e l’accettazione di sé;
- sviluppare strategie per affrontare lo stress e le emozioni negative;
- prevenire le ricadute e consolidare i cambiamenti.
Il trattamento dei DCA richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge diversi professionisti, tra cui medici, nutrizionisti, psicologi e psicoterapeuti. La psicoterapia rappresenta una modalità di intervento estremamente efficace, poiché costituisce un processo di aiuto psicologico che mira a modificare i pensieri, i sentimenti e i comportamenti disfunzionali legati ai DCA. Esistono svariati approcci in questo ambito, uno dei quali è la terapia breve strategica; essa permette di interrompere i circoli viziosi dei disturbi, donando ai pazienti una rinnovata consapevolezza. Gli obiettivi vengono raggiunti trasformando i comportamenti da disfunzionali a funzionali, attraverso l’adozione di una serie di ad hoc.
Parallelamente, in alcuni casi , la farmacoterapia può svolgere un ruolo essenziale nell’ambito del trattamento dei DCA. Questa modalità consiste nell’uso di farmaci per trattare sintomi o complicanze legate a questi disturbi, quali depressione, ansia, insonnia o alterazioni metaboliche. Gli antidepressivi, gli stabilizzatori dell’umore o gli antipsicotici risultano essere i farmaci più comunemente utilizzati.
Infine, è indispensabile sottolineare l’importanza del supporto nutrizionale nel trattamento dei DCA. Questo intervento è fondamentale per ripristinare il peso adeguato e il corretto funzionamento fisico dei pazienti. Il supporto nutrizionale comporta un’accurata valutazione del fabbisogno calorico, la definizione di un piano alimentare personalizzato, l’educazione alimentare e un costante monitoraggio del peso. In tal modo, si attua un approccio olistico e integrato, che tiene conto di tutte le esigenze del paziente.
Chiedi l’aiuto di un professionista
Anche se può sembrare difficile, è possibile guarire dai disturbi alimentari. Il primo passo fondamentale è riconoscere di aver bisogno di aiuto e intraprendere un percorso psicoterapeutico. Il cibo ha infatti una profonda valenza emotiva e sociale oltre alla sua funzione nutritiva. Per questo è importante affrontare i disagi emotivi alla base dei comportamenti alimentari disfunzionali, con l’aiuto di una guida esperta. Guarire è possibile: l’importante è non perdere la speranza e avere il coraggio di tendere la mano a chi può accompagnarci in questo complesso ma prezioso percorso di guarigione interiore.
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Sono Gerry Grassi, psicologo e psicoterapeuta, specialista in Psicoterapia Breve Strategica e Ipnosi Ericksoniana. Ho esperienza nel trattamento dei disturbi alimentari, in particolare dell’alimentazione incontrollata e del vomiting. Insieme possiamo trovare le soluzioni più adatte alle tue esigenze e ai tuoi obiettivi. Non perdere tempo, contattami ora e iniziamo il tuo percorso verso il cambiamento.