La magia delle piccole cose
“Una giovane ragazza con un gusto pronunciato per i piccoli piaceri della vita: immergere la mano in un sacco di legumi, spaccare la crosticina della creme brulée con la punta del cucchiaino e far rimbalzare sassi sull’acqua del canal Saint Martin.”
Quello appena citato è uno dei testi della voce narrante del film Il favoloso mondo di Amélie la cui protagonista è una giovane donna che riesce a rimanere in contatto con la sua parte bambina e che riesce a vedere la magia in ogni cosa che la circonda: “nella mitezza del giorno, nel profumo dell’aria, nel rumore tranquillo della città.”
Uno dei punti cruciali, all’interno della sua storia, è il ritrovamento di una scatola dei ricordi appartenente a qualcuno che ancora non conosce. Non mi dilungo a spiegare come si sviluppa la storia e se Amélie ne troverà mai il proprietario, per questo vi invito a vedere il film, se non lo avete ancora fatto.
Mi soffermerò sul significato di quella scatola, un piccolo contenitore in cui sono stati conservati e nascosti pochi e piccoli oggetti che appartenevano a un bambino, ormai divenuto adulto.
Quella scatola è la metafora della nostra infanzia, chiusa e abbandonata insieme alla capacità di sapere guardare il mondo con gli stessi occhi curiosi e incantati.
La felicità è nelle piccole ma grandi cose di ogni giorno
L’idea contemporanea di “felicità” si concretizza nella possibilità o meno di “accumulare” oggetti.
Di fronte a situazioni di emergenza o di dolore, però, questa necessità passa in secondo piano e l’avvicinamento a una dimensione più intima ci porta a rivalutare le nostre priorità, ad osservarci e ad osservare ciò che ci circonda.
“Dobbiamo ritrovare la concretezza delle piccole cose, delle piccole attenzioni da avere verso chi ci sta vicino: famigliari, amici. Capire che nelle piccole cose c’è il nostro tesoro”.
Queste sono le parole che Papa Francesco ci ha rivolto mentre segue le vicende dell’emergenza mondiale del coronavirus.
In questo periodo sto ricevendo tantissimi messaggi e richieste per Consulenze online da parte di persone che avvertono la necessità di riconnettersi con la loro parte più profonda, e questa esigenza nasce spesso dall’essere rimasti stupiti per avere provato nuovamente emozioni ormai sopite da tempo.
La delicata situazione che stiamo vivendo porta molti di noi a riflettere su quello che abbiamo e su quello che vorremmo, ci rende fragili e ci impone la riflessione. Tra l’altro, la dilatazione del tempo a nostra disposizione ci dà modo di avere dei “tempi morti” che si rivelano essere più vivi che mai perché ci portano all’osservazione di noi stessi e di ciò che ci circonda.
Ad ognuna delle persone che mi contattano per questo tipo di consulenza, a un certo punto chiedo sempre se, durante le loro giornate, abbiano mai reso grazie per le cose che hanno e per quelle che riescono a vedere nuovamente in questo particolare periodo.
Ebbene, ad oggi ho ricevuto poche risposte affermative eppure, numerosi studi dimostrano quanto, praticare la gratitudine, riesca a favorire una maggiore consapevolezza di ciò che per noi è importante, aumentando anche la nostra qualità della vita.
Un esercizio per allenare la nostra gratitudine
Se non credete a ciò che vi ho appena detto, provate a fare questo esercizio.
Ogni giorno, scrivete su un quaderno 5 cose di cui siete grati. Fatelo costantemente per almeno un mese. Vi renderete conto come, ad un certo punto, la vostra attenzione si sposterà dalle cose materiali fino ad arrivare anche a quelle più astratte, come l’aria che respirate.
Il vostro pensiero comincerà a cercare la bellezza in quelle che sono considerate “piccole cose” e che in realtà hanno un valore maggiore, come l’abbraccio di un amico, la carezza di un genitore, un tramonto sul mare, la pioggia che cade sul parabrezza della vostra auto, i panni stesi al sole, un campo di girasoli…
Diventerete un po’ come Amélie, la donna protagonista del suo favoloso mondo, che coglie i particolari delle cose che le succedono dentro e attorno, che si fa domande sulla solitudine di un anziano pittore che abita di fronte al suo palazzo, che al cinema spesso si volta per osservare di nascosto le reazioni degli altri spettatori.
Capirete che la magia è nelle piccole cose, è attorno e dentro voi e che la gratitudine è la formula magica per poterla riconoscere.
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