Perché sono pigro?
Il principio di resistenza per combattere la pigrizia
Uno dei motivi più frequenti che spinge le persone a contattarmi, è quello di sentirsi pigri e non motivati, di non riuscire ad uscire da certi schemi, di non sapere trovare il coraggio di cambiare qualcosa che, nella loro vita, non li rende pienamente soddisfatti.
Il fatto che molti si rendano conto di questa pigrizia e di questa insoddisfazione fa capire che si è riusciti ad avviare un percorso di consapevolezza che li ha portati a riconoscerle, ma il passo successivo, che è quello dell’azione verso il cambiamento, si attesta essere il più difficile, e ti spiego il perché.
Tutti noi tendiamo a scegliere dei percorsi che richiedono una minore resistenza perché il nostro cervello ha come obiettivo primario quello di risparmiare energie.
È questo il motivo per cui ti ritrovi spesso a scegliere il divano alla palestra o una serie tv allo studio del Diritto Pubblico per esempio, perché il tuo cervello si impegna di meno quando stai seduto o quando guardi la televisione.
Il problema è che lo scopo primario della tua mente è la sopravvivenza e non il benessere o la felicità. Per la felicità, c’è bisogno di un po’ di fatica, quella che ci permette davvero di rompere gli schemi e di attivarci per un vero cambiamento.
Perché sono pigro?
Per farti comprendere quanto la pigrizia faccia parte di noi, ti riporto come esempio uno studio condotto presso lo University College di Londra.
I partecipanti all’esperimento sono stati posizionati di fronte a uno schermo ed è stato affidato loro il compito di muovere una leva, simile a un joystick, seguendo la direzione di una nuvola di puntini che veniva proiettata su di esso.
Il compito era semplicissimo e infatti tutti i partecipanti lo hanno portato a termine. A un certo punto, però, è stata inserita una variante a loro insaputa: ogni volta che i partecipanti muovevano correttamente la leva verso i puntini, questa diventava più dura e quindi più difficile da spostare.
Ne è risultato che la maggioranza di loro ha iniziato a muovere il joystick nella direzione opposta a quella della nuvola di puntini, e questo comportamento è avvenuto a livello subconscio tanto che, alla fine dell’esperimento, quasi tutti hanno affermato di avere mosso la leva in base alle istruzioni che erano state date.
Cosa è successo, allora? È successo esattamente quello di cui ti parlavo, ovvero che il loro cervello, pur di fargli scegliere il percorso di minore resistenza, li ha ingannati.
Il principio di resistenza può farti vincere la pigrizia
All’interno dell’esperimento, però, un piccolo numero di partecipanti ha continuato a muovere la leva nella direzione giusta, anche se per farlo ha dovuto faticare di più.
Cosa vuol dire questo? Che solo chi rifugge la resistenza raggiunge gli obiettivi che si è prefissato.
Solo se accetti di dover faticare un po’, riuscirai a scegliere l’allenamento in palestra piuttosto che stare seduto sul divano a guardare una serie su Netflix, tanto per riprendere l’esempio precedente. Non che una serie tv faccia male, intendiamoci… ma magari puoi vederla dopo avere fatto una serie di addominali e squat.
Cosa fare per uscire dalla pigrizia
Eccoti qualche consiglio per combattere la pigrizia:
1. Fai altro
La maggior parte delle volte, la pigrizia è il segnale che ciò che stai facendo non ti soddisfa. L’unico modo per uscirne è fare altro. Cambia i tuoi programmi e impegnati per metterli in atto!
2. Fai una tua To-do-list
A volte sei pigro perché sono talmente tante le cose da fare che rinunci a farle tutte. Fai una lista delle cose più importanti da portare a termine e inizia a farle una alla volta, a piccoli passi.
3. Premiati
Ad ogni obiettivo raggiunto, promettiti un premio. Non importa che sia grande o piccolo, l’importante è che ti dia soddisfazione. Se decidi di non inserire più dolci nella tua lista della spesa perché ne sei tentato e ne mangi in continuazione, concediti un buon gelato solo a fine settimana nella tua gelateria preferita, per esempio.
4. Pensa a come ti sentirai dopo
Concentrati sullo stato d’animo che avrai dopo avere raggiunto il tuo obiettivo. Sentiti soddisfatto, libero e pieno di autostima. Ti aiuterà ad avere la giusta carica per attivarti!
“La pigrizia non è altro che l’abitudine di riposarsi prima di diventare stanchi”, scriveva Jules Renard.
Quando la leva della tua esistenza diventa più dura, non cambiare la sua direzione. Spingila più forte, fatti un po’ male alle mani e alle braccia e vai avanti. Se resisti, raggiungerai i tuoi obiettivi, o almeno avrai creato quel movimento che ti porterà a raggiungerlo.
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