La coppia ai tempi dei social media – Come cambia la gelosia nelle relazioni nell’ era digitale
Un geloso trova sempre più di quanto cerchi.
(Madeleine de Scudéry)
I conflitti sono presenti in tutte le coppie e, se gestiti nel modo corretto, possono anche essere costruttivi e servire per farla evolvere. Dalla nascita dei social media, noi psicoterapeuti ci siamo dovuti sempre di più scontrare con nuove problematiche da affrontare. Vediamo quali sono e come intervenire.
Social media e gelosia on line
All’inizio della mia carriera, quando mi trovavo a dover risolvere i conflitti di coppia, le argomentazioni che ascoltavo da entrambi i partner erano legate alle problematiche per così dire più “tradizionali”, ovvero: non mi ascolta, non riusciamo a comunicare, non riusciamo più ad avere dei rapporti intimi soddisfacenti, litighiamo continuamente ecc.
Da un certo punto in poi, a queste se ne sono aggiunte altre e il mio studio ha iniziato ad essere frequentato soprattutto da giovani coppie che raccontavano di scenate di gelosia e di discussioni più o meno accese conseguenti a un “mi piace” messo da uno dei due partner a un’altra persona di sesso opposto.
I fenomeni di gelosia esistono da sempre, ma un tempo riguardavano soprattutto gli sguardi, gli sfioramenti, una telefonata ricevuta, un messaggio sul telefonino… con la nascita dei social media, siamo tutti in grado di poter guardare il profilo degli altri, e la cosa interessante è che la problematica non riguarda soltanto chi è per natura geloso, ma anche chi ne fa piuttosto una questione di immagine.
Una delle motivazioni che mi sono spesso sentito portare in studio da chi non si riteneva geloso, è che “gli altri potrebbero pensare che…”, ovvero si va a colpire anche il profilo narcisistico dei soggetti interessati.
Dal punto di vista terapeutico non cambia molto, perché si interviene sulla gelosia o sul narcisismo stessi. Ciò che cambia è la modalità con la quale nascono appunto queste gelosie e con la quale viene colpito il narcisista.
Quello che ho inoltre notato, durante tutti questi anni, è l’aumento delle persone che, prima della nascita dei social, non avevano mai sofferto di gelosia e che, improvvisamente, hanno dichiarato di avere iniziato a soffrirne proprio a causa degli stessi.
La relazione tra conflitti e utilizzo dei social media negli studi scientifici
Ho cominciato quindi a ragionare su questi fenomeni e a documentarmi, andando a cercare se fosse presente della letteratura scientifica in merito a tutto ciò. Ho scoperto che esistono diverse ricerche che hanno preso in considerazione i conflitti di coppia in relazione all’utilizzo dei social media.
Innazitutto, quello che inizialmente era un problema relativo solo agli adolescenti e alle giovani coppie, oggi è sempre più frequente anche nelle coppie adulte, proprio perché vi è stato negli ultimi anni un avvicinamento maggiore da parte loro ai social, i quali inizialmente erano visti con occhio più critico e con atteggiamento di rifiuto.
Molte ricerche, poi, hanno effettivamente confermato che l’utilizzo dei social possa scatenare la gelosia, come uno studio condotto nel 2011 e pubblicato sull’American Psychologycal Association (Cyberpsicologia, comportamento e resti sociali, Rachel A. Elphiston e Patricia Noller).
Molte ricerche attribuiscono questa tendenza alla presenza di uno stile di attaccamento insicuro, e fin qui non c’è nulla di nuovo, perché anche nelle motivazioni legate alle gelosie più “tradizionali” si riscontra spesso questa origine.
In questo caso, però, la gelosia è stimolata dalle maggiori possibilità che si hanno di rimanere bloccati in un ciclo di scorrimento continuo per tenere d’occhio le attività del proprio partner. Le scenate di gelosia sono spesso causate dagli apprezzamenti o dai commenti fatti dal proprio partner ad altre persone. Queste azioni vengono riconosciute come cause di tradimento, in atto o potenziali.
Soprattutto l’utilizzo di Facebook ha dimostrato di aumentare i sentimenti di sospetto e di gelosia, come dimostra uno studio del 2009 pubblicato su Libert. L’eccessivo utilizzo di Facebook è stato collegato a una maggiore frequenza dei conflitti all’interno delle coppie.
Un altro studio del 2019 e pubblicato su Plos One, ha anche rilevato che, le persone che utilizzano con più frequenza i social e quindi condividono maggiori informazioni, tendono ad avere delle relazioni meno soddisfacenti e più conflittuali.
Come fare per risolvere i conflitti derivanti dall’utilizzo dei social media
In ambito terapeutico, come ti dicevo anche precedentemente, gli interventi sono quelli classici, ovvero si agisce innanzitutto sul recupero della propria autostima e sulla fiducia in se stessi, andando a rimodulare lo stile di attaccamento originario.
Se vuoi iniziare da subito a fare qualcosa per la tua relazione, in modo da intervenire sui danni causati dai social, devi innanzitutto imparare a gestire i conflitti ma soprattutto a utilizzare i social in modo corretto. Per “modo corretto” intendo dire limitando quelle azioni che sai possono provocare sofferenza al tuo partner.
Capisco che, a questo punto, qualcuno starà pensando che, in tal modo, si interviene con una limitazione della libertà. Tuttavia, le relazioni sono anche fatte di compromessi, di azioni o di rinunce fatte in virtù del loro benessere.
Nelle sedute di terapia di coppia, viene sempre richiesto l’ascolto attivo. L’ascolto attivo prevede che entrambi i partner abbiano modo di esternare le proprie emozioni e le proprie esigenze, senza che l’altro le giudichi o ne modifichi il messaggio originale con i suoi giudizi o con le sue interpretazioni.
Per farti un esempio, ecco come dovrebbe svolgersi un momento di ascolto attivo:
Partner n. 1: “Mi sento molto nervoso quando commenti lo stato di Tizio, perché ho sempre pensato che pubblichi dei post aspettando proprio i tuoi commenti”
Partner n. 2: “Mi stai dicendo che ti innervosisci quando rispondo a Tizio perché credi che lo faccia solo per ottenere i miei apprezzamenti. Bene, cosa posso fare per non farti provare più questa sensazione?”
In questo modo, il partner n. 1 manifesta il suo disagio e il partner n.2, ripetendo esattamente le sue parole, dimostra di avergli prestato ascolto e che è pronto a fare qualcosa per rimediare. Come vedi, in tal modo si ha anche modo di sviluppare l’empatia, in quanto ci si dimostra volenterosi di voler comprendere l’altro.
Un approccio del genere ti aiuterà sicuramente a sedare gli animi e a non accendere il conflitto, ma a lavorare per il miglioramento della relazione.
Ci sono però tante altre strategie per intervenire su queste problematiche, che lavorano da entrambe le parti, ovvero da quella del partner geloso e da quella di chi accusa la gelosia, e se vuoi possiamo parlarne insieme.
Ti lascio anche un mio video da guardare su YouTube, nel quale ti consiglio un libro che puoi iniziare a leggere per comprendere la gelosia vista dalla prospettiva di entrambi in partner. Il libro parla anche della gelosia on line e offre tanti spunti di riflessione, oltre a delle strategie da mettere in atto.
Ti invito infine a lasciare un commento a questo post, in modo da poter approfondire insieme l’argomento. Se nel frattempo hai messo in atto la tecnica dell’ascolto attivo, mi farebbe piacere sapere com’è andata!
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